L’aspetto morfologico dell’intero territorio comunale è caratterizzato da varie tipologie ambientali. Si va da zone di alta montagna quali la Montagna Grande (1374 mt. s.l.m.), che rappresenta la sommità più alta della catena dei Peloritani e dalla quale sommità è possibile ammirare il Mar Ionio, il Tirreno e le isole Eolie, a zone pianeggianti (contrada Sciara e Fondaco Motta, a circa 100 mt. s. l. m.), passando per zone montuose (contrada Cosentina, a circa 800 mt. s. l. m.) e zone collinari (contrada Casale, a circa 500 mt. s. l. m.).
Motta Camastra è uno dei 14 comuni della Valle Alcantara.
Il territorio comunale, che rappresenta il cuore della Valle, è attraversato dal fiume Alcantara, il quale nasce dal Monte Musarra, nel territorio del comune di Floresta, a quota 1250 mt. s. l. m., sui Nebrodi Meridionali e dopo un percorso di circa 48 Km, durante il quale accoglie numerosi affluenti, sfocia nelle acque del Mar Ionio. golePer lunghi tratti il fiume segna una linea di confine amministrativo tra le provincie di Messina e quelle di Catania. Inoltre, proprio nel territorio del comune di Motta Camastra, in contrada Larderia-Sciara, si trovano le famose e suggestive Gole del Fiume Alcantara, veri e propri canyon di lava basaltica, formatesi in seguito a varie eruzioni da parte di crateri periferici dell’Etna e modellati dall’azione erosiva dello scorrere del corso d’acqua nei millenni, che rappresentano il maggiore polo attrattivo turistico mondiale della zona.
Alcune migliaia di anni fa, in epoca preistorica, il fiume Alcantara non esisteva. Al suo posto scorreva un altro corso d’acqua che si sviluppava su un letto di argille e arenarie. Questo fiume, pre-alcantarino, accoglieva la lava dei crateri eccentrici dell’Etna. Il magma, di tipo basaltico, era assai fluido, si incanalava facilmente nel letto del fiume e rapidamente giunse a mare. La lava che si immergeva nelle acque dell’antico fiume si raffreddava repentinamente. In tale situazione produceva una particolare manifestazione litologica: i colonnari basaltici, visibili lungo il corso del fiume.
La Gola dell’Alcantara una delle parti più strette del fiume, è lunga circa 400 metri, ha una larghezza media di 5 metri e pareti di prismi basaltici che in alcuni punti raggiungono altezze di circa 50 metri. Alle Gole si può accedere attraverso una scalinata pubblica comunale, oppure da una struttura ricettiva privata.
Montagna Grande
Montagna Grande è la cima più alta della catena dei Peloritani (m. 1374) e ci offre un paesaggio bucolico. La vegetazione folta e rigogliosa, mostra boschi di quercia, roverella, leccio, pini, olmi e i famosi platani decantati da Pietro Bembo.
Essa è anche punto di nidificazione dell’aquila del Bonelli e altri rapaci tra cui: la poiana, e varie specie di falchi; nel silenzio della notte invece echeggia il canto stridulo del barbagianni. La fauna locale annovera varie specie di animali fra i quali: l’istrice, i cinghiali, le lepri, la martora, il gatto selvatico e il ghiro.
La vista dalla vetta di Pizzo Cumma è unica e inebriante, l’occhio umano riesce a vedere in uno sguardo d’insieme la costa tirrenica con il suo mare, lo Stretto di Messina e la punta della Calabria. Il viandante stanco può fermarsi, riposarsi presso il capanno forestale e all’occorrenza, se opportunamente equipaggiato, può consumare un frugale pasto a base dei prodotti di questa nobile terra come: carni varie, formaggi ,funghi e verdure offerte dalla stessa montagna come il Tarassaco: nobile pianta officinale che purifica le vene e abbassa i livelli di colesterolo nel sangue.
Pagina aggiornata il 28/08/2024